
Il cardinale Raymond Leo Burke, Patrono dell’Ordine di Malta, ha affermato che l’esortazione post-sinodale «Amoris Laetitia» di Francesco non è un documento magisteriale, ma una semplice riflessione del Papa. Null’altro che un punto di vista, insomma.
Parole sorprendenti, che lasciano aperte molte domande. Il porporato, infatti, non ha parlato di «magistero infallibile», ma semplicemente di «magistero» e basta. Ora, dire che un’esortazione apostolica firmata dal Papa al termine di due Sinodi ai quali hanno preso parte vescovi provenienti da tutto il mondo rappresenti null’altro che l’opinione personale del Pontefice, una semplice raccolta di suoi pensieri, è un’affermazione destinata a far discutere.
Se infatti finisce per essere magistero solo quello «infallibile», cioè definito ex cathedra, se quello che viene considerato magistero ordinario in realtà non è più magistero (e chiunque può decidere se lo sia o no), bisogna allora concludere che neanche l’enciclica «Humanae vitae» è magistero, e che non lo è neppure la «Familiaris consortio» di san Giovanni Paolo II. Tutti testi da leggere con un certo qual rispetto, sicuramente, ma nulla più: tutti punti di vista che i Papi hanno presentato, senza volerli «imporre» a nessuno.
Sarebbe interessante poi rispondere anche alla domanda su chi ha titolo per «interpretare» correttamente i documenti che secondo il cardinale Burke sarebbero «non magisteriali».